Vivere nella nuvola

Antonio CasolinoApprofondimentiLeave a Comment

Il ruolo di internet è noto e la sua presenza, a partire dagli ultimi dieci anni si fa sentire, giorno dopo giorno, in maniera sempre più forte. Mi sentirei di definirlo come il fenomeno sociale e culturale più importante del secolo, per la dimensione della portata e per gli effetti che ha provocato a livello concreto nella società: dal semplice cambio di abitudini di ciascuno di noi, nel nostro piccolo, al ruolo determinante che ha giocato in cause globali, come, ad esempio, le recenti rivoluzioni nord africane, tanto per citarne qualcuna. La forza di internet sta proprio qui, nell’essere facilmente plasmato: da una parte asseconda i nostri bisogni personali tali da farci percepire relazioni come one to one; dall’altra svela facilmente il suo dna virale e globale, alla nostra minima intenzione (anzi talvolta, ahimé, senza neanche la nostra intenzione).

In questo contesto siamo diventati degli ODM, passatemi il termine, organismi digitalmente modificati. Abbiamo varcato un punto di non ritorno, in cui siamo dentro una gigantesca nuvola fatta di relazioni, azioni, sensazioni, media. E questa, badate bene, non è la fine del mondo così come profetizzata dai Maya. È un pezzo di nostra vita, cultura e esperienza che portiamo sempre con noi in forma digitale. È una grande opportunità e sarebbe un peccato non approfittarne.

L’aspetto sociale e individuale si traspone in quello informatico nel proliferare, oggi in maniera palese, dei servizi di cloud computing. Il fatto di decentralizzare le risorse hardaware e software si traduce nell’averle sempre con noi e questa tremenda schiavitù di Internet che ci costringe ad essere tutti dei robot o degli automi, in realtà  si traduce in una liberalizzazione totale, nel totale abbandondono del paradigma dell’hic et nunc, dalla completa autonomia di avere esperienze ovunque ci troviamo. Ricordate il nuvolone di Fantozzi, quello da impiegato che lo seguiva sempre e sputava acqua a catinelle nei momenti meno opportuni? Bé pensate che da quella nuvola possa uscire un raggio di sole anziché un fulmine e che possa accompagnarci per rendere la nostra esperienza di vita, storia di storie digitali, forse un aiuto. Non male vero?

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